Il successo di un evento come questo difficilmente si misura in cifre; dicono molto di più l’entusiasmo ed il clima di festa che si sono respirati in questi giorni tra le vie del centro storico. Cinque anni dopo l’ultima edizione (del 2018) non poteva essere più calorosa l’accoglienza del pubblico e degli affezionati proprietari delle dimore storiche droneresi. Complice anche il clima estivo che non ha tradito le previsioni, “Dronero un borgo ritrovato” si è confermato un appuntamento atteso e partecipato: due giorni in cui cittadini e visitatori hanno curiosato tra vicoli, giardini, cortili e scorci inediti per
ripercorrere la storia secolare e la bellezza intatta di questi luoghi.
I droneresi (e non solo loro) ci hanno ricompensato come meglio non potevano degli sforzi organizzativi dei mesi scorsi: collaborazioni inedite (come quella con il Prof. Luca Cerelli ed i suoi allievi della banda musicale S. Luigi o quella con Noau Officina culturale, che hanno animato Il borgo dei ragazzi nel pomeriggio di sabato) ed altre ormai collaudate (come quella con la Pro Loco dronerese, Espaci Occitan e il Museo Mallé) hanno confermato la bontà di quel metodo di progettazione condiviso degli eventi culturali e ricreativi che Dronero Cult da sempre promuove.
Il primo ringraziamento va ai proprietari delle dimore che hanno accettato, anche quest’anno, di spalancare la porta sulla città e che desidero elencare una ad una: Casa Lombardi, palazzo Blanchi di Roascio, palazzo Valfrè, palazzo Ponza di San Martino (Faà di Bruno), villa Resplendino, villa Santa Croce e villa Sofia. Nella loro cornice unica, tra giardini ombreggiati e sontuosi saloni interni, si sono alternate performance attoriali attorno alle figure dei droneresi illustri (interpreti: Paola Barbero, Adriano Aimar, Enrico Gallo, Claudia Gertosio), quelle musicali dei flautisti Giorgia Alice Arneodo eSimone Roggio ed infine – novità di questa edizione -l’apprezzatissimo intervento di Alessio Giusti sulla storia degli stemmi araldici delle casate nobiliari.
Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza l’infaticabile impegno degli oltre trenta volontari di Dronero Cult (e non solo) che, tra veterani e nuove leve, a vario titolo, hanno contribuito all’ottima riuscita dell’evento. Voglio ringraziarli e citarli uno ad uno: Mattia, Francesco, Noemi, Valeria, Francesca, Martina, Cristina, Ilenia, Eleonora, Daniela, Pierluigi, Cecilia, Luca, Lorenza, Annalisa, Giampiero, Cristina, Simone, Jeremy, Marta, Alessia, Hakim, Matteo, Celeste, Francesca, Luca, Alberto, Nicole, Elena, Gianni.Un plauso speciale ai ragazzi e alle ragazze della Pro Loco Dronerese, straordinari ideatori e animatori del “Borgo al Ballo”, la serata-evento tornata in grande spolvero dopo otto anni a far ballare la città sulla terrazza del teatro: a loro il merito di aver riproposto un’idea di festa originale e apprezzata, non solo dai giovani, con uno sforzo organizzativo che è stato ampiamente ripagato dalla partecipazione.
Venendo ai sostenitori e finanziatori del progetto, strategico e fondamentale nella pianificazione si è rivelato il sostegno della Fondazione CRC e della Fondazione CRT, cui si è aggiunto, anche per questa edizione, il contributo della Banca di Caraglio. Un ringraziamento va poi a tutti gli enti e le istituzioni che hanno sostenuto e patrocinato l’iniziativa: in primis la Città di Dronero, quindi l’Unione Montana Valle Maira e la Provincia di Cuneo, ai quali si è affiancato il supporto nella comunicazione dell’ATL cuneese e del Consorzio turistico Valle Maira, quest’ultimo impegnato anche nella gestione delle prenotazioni. Un affettuoso grazie per il sostegno e la collaborazione va poi: a Francesca Veglio (Noau Officina culturale) e Laila Cavallo per la loro professionalità nelle attività con i bambini, a Roberto Beltramo e Diego Crestani per i preziosi scatti fotografici gentilmente concessi, all’associazione commercianti Il Bottegone per il coinvolgimento degli esercenti, al Comitato di Dronero della Croce Rossa Italiana per il distacco dei volontari lungo i percorsi, a SantiBriganti e a Mr. Gera/Gera Circus per lo spettacolo di teatro di strada che ha preceduto l’apertura delle visite nella serata di venerdì 30 giugno, a Espaci Occitan per il prestito della mostra fotografica Maramàn, al Museo Mallé per aver aperto le porte della mostra temporanea dell’incisore Xavier De Maistre ad arricchire l’offerta del weekend. Il supporto logistico per l’allestimento ed il trasporto del materiale è stato fornito gratuitamente dalla ditta dronerese Morre Servizi.
Una menzione speciale, infine, vogliamo riservarla al partenariato con Terres Monviso e con il Festival Occit’Amo, che ha contributo a portare a Dronero, nella serata di domenica 2 luglio – a conclusione di una splendida giornata – lo spettacolo musicale di due protagonisti assoluti della scena jazz internazionale: Paolo Fresu e Omar Sosa. Non avremmo saputo immaginare miglior conclusione per un fine settimana dedicato alla cultura e alla bellezza di questo territorio. Per il loro contributo organizzativo e di idee in occasione dell’evento inaugurale del 1 luglio, ringrazio sentitamente i Sigg.ri Cristina, Elisabetta e Luigi Palici di Suni (per aver aperto le porte della suggestiva Villa Sofia), Martina Belliardo e Rodolfo Margaria per il loro illuminante contributo nel corso della tavola rotonda che ha aperto questa edizione.
Non resta quindi che darVi appuntamento alla prossima edizione di “Dronero un borgo ritrovato”, invitando tutti a seguire le altre attività dell’associazione sul sito dronerocult.it e sui nostri canali facebook e instagram.
Il Presidente
Matteo Ferrione